La giornata internazionale della donna: 8 marzo

(a cura di Arianna Proia)
8 marzoL’ otto Marzo è la giornata internazionale della donna, istituita dall’ONU nel 1977, il fiore di mimosa ne è il simbolo, e viene dato in omaggio alle donne proprio in questo giorno. Principalmente nasce come memoria storica e indelebile delle lotte portate avanti dalle donne del passato per la conquista di alcuni diritti, come ad esempio: il diritto allo studio, il diritto al voto, di lavorare, di esprimere il proprio pensiero. Tutti diritti che adesso potrebbero sembrarci scontati, ma che in passato venivano assolutamente negati. Il ruolo della donna all’interno della famiglia e della società si riduceva a madre e moglie che doveva obbedire agli ordini del marito, poco contava la sua parola all’interno della famiglia e molto meno ancora nelle scelte pubbliche e politiche.
Con il passare degli anni, alcune donne iniziarono ad avvertire un senso di ribellione contro questo sistema che le portò a cercare e a conquistarsi un certa autonomia e libertà. Volevano ottenere gli stessi diritti degli uomini e affermarsi all’interno della vita privata e pubblica.

Le origini

8 marzoLe prime rivoluzioni significative vennero mosse nei primi anni del 900. Nel 1907 a Stoccarda in un convegno in cui vi parteciparono i rappresentati dei paesi più importanti si discusse oltre al problema dell’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea e al tema del colonialismo, anche la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne. Su quest’ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne, senza allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne.

Non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le «femministe borghesi»: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse, nel febbraio del 1908 sulla rivista The Socialist Woman, che il Congresso non avrebbe avuto «alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione». Fu la stessa Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908, causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman’s Day», il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne. l Woman’s Day tenuto a New York il successivo 28 febbraio venne impostato come manifestazione che unisse le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al riconoscimento del diritto di voto femminile. Solo negli Stati Uniti continuava ad avere una celebrazione fissa, nei paesi europei invece giorni diversi, fino a quando le celebrazioni furono interrotte in tutti i paesi belligeranti negli anni seguenti allo scoppio della prima guerra mondiale, avvenuto nel luglio 1914, così come venne cancellato il congresso della Seconda Internazionale previsto a Vienna tra il 23 e il 29 agosto di quell’anno. A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate, così che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio. In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo.

Oltre a tutte queste battaglie che le donne del passato hanno portato avanti  agli inizi del 900, vi è un altro tragico episodio accaduto il 25 marzo 1911 a New York, che conta come vittime più di 120  donne che lavoravano come operaie in un fabbrica industriale. Un incendio uccise in totale 140 persone tra uomini e donne. Le operaie di quella fabbrica, come tante altre venivano sfruttate e sottopagate.

Alla luce di tutti questi fatti e di tutte le lotte, la giornata della donna vuole essere un giorno di ricordo, di ringraziamento verso coloro che hanno combattuto per ottenere dei diritti che noi adesso abbiamo ereditato, ma anche un giorno di riflessione e di rabbia perché, le disparità, le violenze verso il genere femminile continuano ancora ad essere una macchia nera della nostra società.

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