A rischio il sistema dello sprar diffuso.

sprarNo alla trasformazione degli Sprar in Cara, sì all’espulsione dei migranti protagonisti di disordini. I sindaci dei 12 Comuni del Calatino, che si occupano dell’accoglienza di secondo livello, chiedono aiuto al prefetto di Catania. A discuterne, nella cittadina verghiana, sono stati i primi cittadini di Vizzini, Licodia Eubea, grammichele, Mineo, Scordia, Palagonia, San Michele di Ganzaria, San Cono, Mirabella Imbaccari, Raddusa, Castel di Iudica e Caltagirone (assente solo grammichele), insieme ai rappresentanti di Sol. Calatino, Paolo Ragusa, presidente, e Rocco Sciacca, responsabile Immigrazione. Dall’incontro è emerso l’invito al Ministero dell’Interno «a mantenere gli Sprar come centri di seconda accoglienza e non di approdo dei migranti dopo il primo soccorso, così come avviene da mesi. Al momento nelle strutture sono ospitati migranti che, addirittura, non hanno ancora effettuato il colloquio con le commissioni territoriali». Chiesti anche tempi più celeri da parte di queste ultime, «per evitare lunghe permanenze nei centri, tutelare i diritti dei migranti ed evitare le gravi proteste inscenate dagli ospiti di alcune strutture, per cui – hanno ribadito i sindaci – è stata confermata la richiesta di revoca dell’accoglienza degli autori dei disordini e violenze a Caltagirone e grammichele». «Occorre sicurezza per i cittadini – ha detto Marco Sinatra, sindaco di Vizzini – altrimenti non potremo più accogliere altri migranti».

( DAL QUOTIDIANO LA SICILIA  DEL 28/09/2014 A FIRMA DI LIVIO GIORDANO)

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