Lavoriamo per Grammichele: “le mascherine “maniate”, tra giri di valzer e carnevalate”

Riceviamo un comunicato stampa da parte del gruppo politico Lavoriamo per Grammichele.
Il comunicato rimarca i recenti dissidi tra l’amministrazione comunale, l’associazione volontari di protezione civile comunale e alcuni cittadini, rimarcando le ipotetiche condizioni di scarsa igiene presentatesi in una foto pubblicata proprio dalla pagina Facebook Purpora sindaco per Grammichele.

Il gruppo “Lavoriamo per Grammichele” interviene a proposito dell’ennesimo atto di superficialità dell’amministrazione comunale .
Tutta in una foto la superficialità che ha caratterizzato questa amministrazione occasione dopo occasione.
“La meglio gioventù”, scrive il sindaco dalla sua pagina facebook, pubblicando la foto dei volontari della protezione civile intenti a sistemare le mascherine igieniche destinate ai nostri concittadini, senza alcun rispetto delle norme igieniche come in molti anche sui social hanno evidenziato, a differenza della vicina Mineo come si può notare nella foto.
Il sindaco, tutto contento, ha sottolineato la “forza e l’entusiasmo”; per carità chi vuol negarlo, ma usassero i guanti almeno.
Non ci stupiamo infatti come il sindaco non se ne sia accorto.
Basterebbe in proposito che solo uno della “meglio gioventù” sia asintomatico per infettare un’intera città; ma se il sindaco – e il suo staff – ritiene che bastino “forza ed entusiasmo” per combattere il virus, c’è poco o nulla da aggiungere non resta che affidarci alla divina provvidenza.
Riteniamo servirebbe molta più attenzione nel fare le cose, specie quando le cose sono così delicate.
Ancora sul punto è noto come questa amministrazione non abbia ritenuto importante costituire un gruppo di protezione civile serio e organizzato, lasciando a un gruppo di volenterosi, tutte persone rispettabili ci mancherebbe, un ruolo di primo piano nella gestione della vicenda.
Lo stile del M5S è questo: una carnevalata continua.
Carnevalate e giri di valzer delle ordinanze, tra un “visto”, un “considerato” e un “rettificato” e infine un “revocato” (quasi tutte) il sindaco è sembrato più confuso che persuaso.
Dall’assurdo divieto per i panifici di poter vendere – come si è letto nell’ordinanza n. 18 – “prodotti quali focacce, pizze e altri prodotti di gastronomia e/o pasticceria” poi ritirata dopo neanche 24 ore e che dire dell’ordinanza 13 con l’ordinanza 14: ma il fatto che i panifici adesso potranno vendere quel che vogliono solo sino alle 19.30, quindi a orario, non elimina l’assurdità della precedente delibera.
Per non parlare dell’ordinanza n.15 con la quale si individuava “solo ed esclusivamente” nei volontari della protezione civile, della Caritas e del volontariato Vincenziano “i soggetti accreditati” per la gestione delle donazioni.
E se qualcuno volesse far donazione per conto proprio? Ai sensi dell’ordinanza diverrebbe un trasgressore.
A far diventare le donazioni, per definizione un gesto spontaneo e libero, qualcosa da far gestire soltanto ai soggetti già accreditati, tutte meritevoli, si badi bene, di fiducia e rispetto, ce ne vuole: però l’amministrare una città, nell’emergenza in particolare, è un’altra cosa.

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