Il primo aratro monovomere realizzato a Grammichele da Giuseppe Viola nel 1928

Abbiamo avuto la possibilità, grazie alla ricostruzione storica di Angelo Barone di conoscere la storia del primo aratro monovomere realizzato a Grammichele da Giuseppe Viola nel 1928.

brevetto aratro monovomere

L’aratro monovomere realizzato dal concittadino Giuseppe Viola, sostituiva l’aratro bivomere, per la quale erano necessario utilizzare una coppia di animali, permettendo così l’uso invece di un solo animale da traino.
Tale invenzione avvenuta nel 1928, permise al concittadino Giuseppe Viola di ottenere la medaglia di argento insieme al diploma d’onore per il merito di aver contribuito alla realizzazione di uno strumento che avrebbe cambiato il metodo lavorativo.
L’aratro monovomere che ottenne anche l’ufficializzazione del brevetto a firma del concittadino Viola, con la realizzazione del primo esemplare ritrovato dagli eredi ed esposto in questi giorni presso il Circolo agricoltori in piazza Carlo Maria Carafa.

 

La nipote nel 2013 volle con una lettera indirizzata all’amministrazione raccontare la storia dello zio Giuseppe Viola, alla quale amministrazione diede merito intitolando una via presso la zona artigianale a Grammichele.
La lettera recitava:

AL SIG. SINDACO DI GRAMMICHELE SEDE AL SIG. PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TOPONOMASTICA SEDE
Cenni storici su Viola Giuseppe
Giuseppe ViolaViola Giuseppe nacque a Grammichele il 13.03.1887, proveniente da famiglia di fabbri artigiani, era l’unico fabbro del paese di Grammichele che all’inizio del XX secolo (1900) si occupava della ferratura dei cavalli, unici strumenti di trasporto dell’epoca nel nostro paese, della riparazione e manutenzione di fucili, macchine da cucire (strumenti di precisione), nonché si dilettava nella costruzione di utensili di vario genere come chiodi, ferri da cavallo, cucine a vapore, balconi. ecc.. Ma l’ingegnosità per cui si distinse e che fu motivo di orgoglio per lui, per la comunità di Grammichele e per la Sicilia fu la realizzazione dell’aratro in ferro, mentre prima era di legno, con l’aggiunta di elementi innovativi come la scocca (o vomere) agganciata ad un unico asse, permettendo con la sua opera di migliorare il modo e la qualità del lavoro del contadino. Questa sua invenzione permise agli agricoltori del tempo di arare la terra con minor fatica e in minor tempo, ma soprattutto, con il nuovo aratro, era sufficiente utilizzare una sola bestia da tiro e non più due, come era necessario prima, problema questo che spesso causava diverbi fra i proprietari di ciascuna bestia che mettevano in comune per l’utilizzo del vecchio aratro. Come riconoscenza per questa invenzione gli fu rilasciato il “Diploma d’Onore” e gli venne conferita la “Medaglia d’Argento” per “l’Aratro Siciliano”, presentato alla mostra delle piccole industrie di Sicilia e Calabria svoltasi a Catania il 07.10.1929. In conseguenza di questo riconoscimento la Prefettura di Catania gli offrì il biglietto del viaggio per Roma per presentare la diploma d'onoresua invenzione. Giunto a Roma avrebbero voluto trattenerlo più a lungo e offrirgli maggiori riconoscimenti ma lui, uomo modesto quale era e dedito alla famiglia, preferì ritornare subito a. casa sostenendo che chi lo conosceva lo rispettava e stimava anche senza ulteriori onori. Il Governo riconoscendo l’importanza tecnologica di tale invenzione per incoraggiare i cittadini ad acquistare il nuovo aratro brevettato da Viola Giuseppe offriva a quanti lo acquistassero un contributo pari a circa il 50% del valore dell’importo. Ogni aratro acquistato con il contributo governativo veniva numerato. Tutt’oggi esiste ancora qualche esemplare con il relativo numero di serie. Ricordando che le origini della nostra comunità sono prevalentemente agricole e che l’aratro era lo strumento più importante per la lavorazione del suolo, vorrei sottolineare l’utilità sociale che la realizzazione dell’aratro di Viola ha avuto per i nostri predecessori.
Il nostro benefattore sociale si spense a Grammichele il 29/04/1965 dopo aver trasferito ai figli il mestiere del fabbro artista.

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One comment to “Il primo aratro monovomere realizzato a Grammichele da Giuseppe Viola nel 1928”
  1. Volevo precisare che la nipote che presentò la documentazione alla commissione toponomastica del comune di Grammichele perchè fosse intitolata una strada al nonno Giuseppe Viola è Caterina Tornello, la quale nipote in quanto nonno e non zio. Mia mamma, figlia di Giuseppe Viola nacque nel 1928 ed è l’unica figlia, di sei, ancora in vita.

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