Grammichele ricorda Occhiolà, nel 325°anniversario del terremoto della Val di Noto

Un emozionante e caloroso ricordo della più grande tragedia della storia del nostro territorio, la commemorazione del 325esimo anniversario del terremoto dell’11 gennaio 1693, che distrusse Occhiolà, terra madre di Grammichele, si è svolta presso i “bassi” di Palazzo Fragapane.

L’evento si è aperto con un minuto di silenzio, e il discorso del professore Giuseppe Palermo che ha ricostruito i terribili fatti che nel pomeriggio dell’11 gennaio 1693 accaddero nel vicino borgo medioevale. Il professore ha inoltre lanciato un appello affinché il terremoto venisse ricordato non solo nella città di Grammichele, ma anche in tutta la Sicilia orientale, visto che il sisma distrusse 45 centri abitati e fece più di 90.000 vittime.

Successivamente il professore Francesco Murgo ha letto alcuni testi della cronaca del ‘600 di Mario Centorbi “Ragguaglio lagrimevole“. In seguito è stato proiettato il Docufilm “Don Micciardo a Occhiolà“, interpretato dallo stesso Murgo, e visionabile anche sul sito ufficiale, prodotto dal Rotary club sud-simeto di Grammichele.

Infine è intervenuto il sindaco della città di Grammichele Giuseppe Purpora, che ha ringraziato gli astanti per la presenza, ma soprattutto gli organizzatori per il lungo periodo di feste che ha visto una serie di eventi culturali (ma anche folkloristici) che si aspettavano da tempo.

Il prof. Giuseppe Palermo, il Sindaco Purpora, e il prof. Massimo Inzirillo

 

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