La tratta ferroviaria che collega la la città barocca di Noto e il paese siculo di Pachino, conosciuto per il caratteristico pomodoro, è nata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio degli anni Trenta, per poi essere chiusa nel 1986. Dopo ben trentacinque anni, dunque, la stessa verrà riaperta per diventare un itinerario turistico e culturale importante per scoprire la val di Noto, Marzamemi, Pachino e altre splendide località di quest’area della Sicilia, come Marzamemi, San Lorenzo Lo Vecchio, la Riserva di Vendicari.
Il recupero della tratta ferroviaria, che si estende per 27 chilometri, sarà possibile grazie ai fondi nazionali per l’attuazione degli interventi del Piano di Investimenti Strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturalistiche, nell’ambito del Piano Nazionale per gli investimenti complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra gli interventi finanziari vi è proprio quello rivolto ai: “Percorsi nella storia – Treni storici e itinerari culturali” che, a sua volta è articolato in più progetti, molti dei quali riguardano l’ambito delle ferrovie storiche con valenza turistica. Per quanto riguarda il ripristino della linea Noto-Pachino è stata stanziata una somma complessiva che ammonta a 62 milioni di euro.
Non è mancata la soddisfazione da parte degli enti territoriali, che vedono tale intervento come una grande opportunità di rinascita per riqualificazione per il territorio siciliano, dopo anni caratterizzati da raccolte di firme, manifestazioni, convegni e mostre, anche con l’interessamento della Facoltà di Architettura dell’Università di Catania e della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo, per il ripristino della linea. L’auspicio, ad oggi è proprio quello di accelerare i tempi di creazione della linea per usufruirne al più presto, inoltre quello di creare opportunità di sviluppo che favoriscano la tutela e la cura dell’immenso patrimonio culturale di cui gode il territorio siciliano.