Palazzo Comunale

Il Palazzo Comunale rappresenta il simbolo dell’architettura civile a Grammichele.

Il luogo presso cui oggi sorge il Palazzo Comunale in origine apparteneva alla Chiesa Madre, infatti, secondo il progetto del Principe Carlo Maria Carafa, nel territorio che comprende Palazzo Comunale e Chiesa Madre doveva sorgere una Chiesa di grandezza maestosa, che, però, non vedrà mai la realizzazione a causa della morte prematura del suo promotore, avvenuta nel 1695.Proprio per questo motivo la Chiesa Madre cede questo terreno e nel 1720 fu realizzato la Iuratoria Domus, un Palazzo Giuratorio, la cui costruzione fu affidata al capomastro Onofrio Grosso; si trattava di un edificio con tre porte e tre balconi intagliati e mensole che rappresentavano teste di cavalli e di delfini; vi era anche una loggia ad archetti che chiamavano Belvedere, coronata da quattro statue di pietra calcarea che rappresentavano le quattro virtù cardinali. Questo edificio in altezza si presentava parecchio modesto rispetto alla Chiesa Madre, a testimonianza di un’età storica in cui il potere della Chiesa era certamente più influente rispetto al potere politico.

Ecco come appariva la Domus Juratoria, prima della costruzione del nuovo Palazzo Comunale

Ecco come appariva la Domus Juratoria, prima della costruzione del nuovo Palazzo Comunale

Alla fine dell’‘800 il sindaco Andrea Vaccaro decise di ricostruire interamente il Palazzo Comunale. Il progetto per la realizzazione del nuovo edificio fu affidato a Carlo Sada nel 1896; egli fu anche l’architetto del Teatro Bellini di Catania, infatti osservando il Palazzo Comunale di Grammichele esternamente si può notare una certa somiglianza architettonica con il Teatro Bellini, a testimonianza proprio dell’intervento di Carlo Sada. L’edificio è realizzato in stile Rinascimentale e si dispone su tre ordini: il primo ordine prevede l’ingresso con un grande portico con tre grandi arcate di uguali dimensioni; nel secondo ordine è arricchito da una balconata balaustrata al lato del quale si aprono due nicchie profonde con figure femminili allegoriche; il terzo ordine prevede un’agile struttura architettonica che contiene l’orologio prelevato dalla facciata della Chiesa Madre. Questo secondo edificio si mostra in altezza più slanciato rispetto alla precedente Iuratoria Domus ed è stato interpretato da molti come un chiaro segno di cambiamento storico che vede il potere politico eguale al potere della Chiesa, testimoniato, altresì, dal trasferimento dell’orologio dalla facciata della Chiesa Madre alla facciata del Palazzo Comunale.

Oggi il Palazzo Comunale è sede dell’Archivio storico e del Museo Civico.

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