Prima visita degli studenti universitari al Parco archeologico di Occhiolà: al via il progetto con l’Università di Catania

Domenica 18 maggio si è svolta a Grammichele la prima visita ufficiale degli studenti dell’Università degli Studi di Catania, coinvolti nel progetto di valorizzazione del Parco archeologico di Occhiolà. L’iniziativa rientra nel protocollo d’intesa recentemente siglato tra il Comune di Grammichele e l’ateneo catanese, attraverso la Struttura Didattica Speciale di Siracusa in Architettura e Patrimonio Culturale, finalizzato alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale locale.

La visita, svoltasi nella suggestiva cornice mattutina del sito archeologico, ha visto la partecipazione di una decina di studenti universitari accompagnati dai docenti Caterina Carrocci e Emanuele Gallotta, entrambi curatori scientifici del progetto. Gli studenti, iscritti ai corsi afferenti al patrimonio culturale e archeologico, saranno direttamente coinvolti in una prima fase nelle attività di studio, rilievo e analisi dei ruderi del castello medievale di Occhiolà, distrutto dal violento terremoto del 1693.

A dare il benvenuto al gruppo, oltre ai docenti, anche alcune figure istituzionali e tecniche del Comune di Grammichele:il Vice sindaco e assessore al Parco Archeologico Pietro Palermo,  l’assessore Rossella Ledda, i consiglieri comunali Distefano, Morello, Anguzza e Marino, il RUP dell’Ufficio Tecnico che ha curato i recenti interventi di manutenzione straordinaria del parco, insieme al direttore dei lavori e al team di architetti e ingegneri coinvolti nel progetto di recupero del sito.

Particolarmente apprezzata dagli studenti è stata la presenza del professore Giuseppe Palermo, docente e storico, che ha illustrato con grande passione la storia del borgo scomparso di Occhiolà, offrendo un quadro storico ricco e coinvolgente, utile a orientare le future attività di ricerca sul campo.

L’incontro rappresenta il primo passo concreto dell’accordo triennale tra l’amministrazione comunale e l’università, il cui obiettivo principale è promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio attraverso la valorizzazione del patrimonio storico, ambientale e architettonico. Oltre alle attività didattiche e di ricerca, il protocollo prevede la possibilità di attivare borse di studio, organizzare workshop e seminari, e sviluppare progetti condivisi a livello regionale e nazionale.

La visita ha segnato simbolicamente l’avvio di un percorso di collaborazione che mira non solo a recuperare un sito di straordinaria importanza storica, ma anche a offrire nuove opportunità formative e professionali per i giovani, in un modello virtuoso di sinergia tra istituzioni, accademia e territorio.

Ai nostri microfoni, gli interventi dell’assessore Pietro Palermo, dei docenti Caterina Carrocci  Emanuele Gallotta e degli studenti coinvolti nel progetto.

di Santo Saimbene

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