Il 10 luglio 2025 il Consiglio Comunale di Grammichele ha compiuto un passo di straordinaria rilevanza strategica approvando, all’unanimità, l’adesione della città al Distretto Turistico del Sud Est, società consortile mista a responsabilità limitata che da anni rappresenta un punto di riferimento nella promozione del patrimonio culturale e paesaggistico del Val di Noto e delle aree limitrofe.
La decisione è il risultato di un percorso avviato dal sindaco Giuseppe Greco, culminato nella richiesta formale inviata il 18 marzo 2025 al Presidente del Distretto, il sindaco di Noto Corrado Figura. L’istanza è stata successivamente accolta all’unanimità dall’Assemblea dei soci il 26 marzo. Il voto favorevole del Consiglio comunale ha formalizzato il completamento dell’iter.
Il Distretto Turistico del Sud Est è oggi anche l’Ente Gestore del sito UNESCO “Le Città Tardo Barocche del Val di Noto”, riconosciuto nel 2002 per l’eccezionale valore universale delle città ricostruite dopo il terremoto del 1693. In questo contesto, Grammichele rappresenta un tassello fondamentale: nonostante non sia parte del sito UNESCO originario, la sua pianta urbana esagonale, voluta dal principe Carlo Maria Carafa, è unica al mondo e testimonia una visione urbanistica straordinaria per l’epoca.
Come ha sottolineato il direttore del Distretto Paolo Patanè durante la seduta, “nessuna città ricostruita dopo il terremoto del 1693 possiede una chiave urbanistica paragonabile a quella di Grammichele. Se c’è una città che può riaprire il dossier UNESCO, questa è proprio Grammichele.”
Durante la seduta, numerosi sono stati gli interventi di rilievo che hanno evidenziato l’importanza strategica dell’adesione. Il sindaco Giuseppe Greco ha sottolineato come questa scelta rappresenti un’opportunità per “valorizzare le ricchezze culturali, archeologiche e architettoniche della città, troppo spesso sottoutilizzate, come il Parco Archeologico di Occhiolà, il museo civico e l’inconfondibile piazza esagonale”.
Il primo cittadino ha anche tracciato un parallelismo tra il declino demografico che affligge molte aree interne della Sicilia e la necessità di rigenerazione territoriale: “Come possiamo ravvivare le nostre città? Dobbiamo puntare sull’ambiente, sulla cultura, sulla bellezza. L’ingresso nel Distretto è un primo passo concreto.”
A rafforzare il messaggio, l’intervento del sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo, presidente delle unità operative delle città UNESCO del Val di Noto: “Grammichele non è una città qualunque. È un simbolo culturale che può dare valore aggiunto al Distretto e, al tempo stesso, trarne beneficio. La sua adesione è un passaggio storico, utile a superare inutili campanilismi e a rafforzare l’identità del territorio.”
Il Distretto Turistico del Sud Est rappresenta oggi un’alleanza virtuosa tra enti pubblici e privati, nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo armonico e sostenibile delle aree coinvolte. La partecipazione di Grammichele non è solo formale: comporta il versamento di una quota di capitale sociale simbolica e annuale, ma soprattutto l’ingresso in un sistema di progettazione condivisa.
L’obiettivo è quello di mettere in rete le eccellenze locali, creare sinergie per promuovere il territorio, attrarre turisti, intercettare fondi europei e nazionali e avviare progetti culturali e di valorizzazione. Come ha ribadito il direttore Patanè, “il Distretto non è solo una struttura amministrativa, ma un’anima culturale che si nutre della diversità e della molteplicità delle sue città.”
La scelta del Comune di Grammichele assume dunque un valore che va ben oltre l’ambito turistico. Si tratta di una presa di coscienza della propria storia e del proprio potenziale, di un gesto che apre scenari di sviluppo sostenibile e inclusivo, e che potrebbe persino riaprire le porte al riconoscimento UNESCO, oggi escluso ma non irraggiungibile.
Come ha detto il sindaco Greco in chiusura della seduta: “Se vogliamo che i nostri giovani restino, dobbiamo costruire una città viva, attrattiva. Il futuro non è un destino: si costruisce. E oggi, con questo voto, cominciamo a costruirlo davvero.”
di Santo Saimbene