Da diversi anni piazza Carlo Maria Carafa è il fulcro degli eventi sportivi, musicali e culturali della città. Cittadini e visitatori lo sanno bene: la centralità e l’ampiezza dello spazio offrono uno scenario ideale per lo svolgimento delle attività.
Ciò che però non può passare inosservato è il continuo deturpamento del lastricato in pietra lavica, segnato da ampie macchie di varia provenienza. Oggi, venerdì 1 agosto, nella tarda mattinata, una vistosa perdita di olio o carburante ha attraversato buona parte della piazza, formando una grande chiazza proprio davanti alla meridiana centrale. L’area è stata ricoperta con materiale assorbente (si spera in modo adeguato), ma con ogni probabilità resterà una macchia evidente su larga parte della pavimentazione.
Che la nostra piazza sia teatro di raduni, stabili o di passaggio, va bene. Ma sorge ancora una volta una domanda: per questa sosta in area pedonale sono stati informati gli uffici comunali competenti? È stata rilasciata un’autorizzazione? Ancora più increscioso è capire chi provvederà alla rimozione del materiale posizionato per assorbire il liquido fuoriuscito e a carico di chi saranno questi interventi.
Resta inoltre misteriosa una vistosa macchia di olio (questa volta tipico da frittura) comparsa in un angolo della piazza, nello spigolo di fronte alla Banca Agricola Popolare di Ragusa. Come al solito, nessuno sembra risponderne.
Sono tutte situazioni che si sommano alle macchie già presenti di olio e grassi, dovute ai bracieri utilizzati durante le manifestazioni con somministrazione di panini e carni alla brace.
A chi spetta vigilare sul corretto utilizzo della piazza e sulle misure necessarie per evitare ulteriori segni sul basolato lavico? Oggi ciò che resta è una piazza sporca, segnata da macchie che rischiano di essere indelebili: il promemoria che in piazza si può fare di tutto, anche ciò che non si dovrebbe.
Santo Saimbene