Riceviamo e pubblichiamo: Grammichele, l’ultimo saluto a Giacinto Cavallaro

La città esagonale perde un pezzo della sua storia. Pur non essendo un grammichelese “doc” Giacinto ha senza dubbio caratterizzato gli ultimi 50 anni della nostra città lasciando un ricordo indelebile soprattutto in quella generazione, la mia, che non lo ha conosciuto come insegnante, ma come maestro di vita.

            Insegnante, amato da colleghi e alunni, non ha limitato la sua attività all’interno delle mura scolastiche ma ha saputo trasmettere ai suoi nuovi concittadini il virus dello spendersi gratuitamente per i propri simili. E’ proprio questo l’insegnamento più profondo che mio “compare” Giacinto mi ha lasciato e che ho tentato e cerco ancora di mettere in pratica. Chi mi conosce, sicuramente me lo ha sentito dire più volte: “una persona la valuto dal tempo che riesce a donare per gli altri. Siano anche pochi minuti al giorno è sempre meglio di niente”.  E non è un caso che agli inizi degli anni ’80 oltre all’Archeoclub, che raggiunge sotto la sua guida, ed in poco tempo, risultati straordinari, nascono numerose altre Associazioni culturali e sportive che caratterizzeranno in positivo la vita della nostra città. Il virus iniettato dal mite professore di Belpasso si era diffuso, assumendo contorni pandemici, che nulla avevano a che fare con quello che oggi stiamo vivendo. Quello che successe in quegli anni saranno gli appassionati di storia a metterlo nero su bianco e non ho dubbi che la figura di Giacinto avrà il posto che si merita!

            Impegnato su più fronti nel tessuto sociale della sua nuova città ha saputo essere esempio di democrazia, giustizia, equilibrio ma soprattutto è riuscito a trasmettere le sue “passioni” che, a dispetto dei suoi studi scientifici, si estrinsecavano nell’amore per il bello, la storia, l’archeologia ed il teatro in quest’ultimo aspetto certamente influenzato dalla stima per il suo illustre compaesano Nino Martoglio. Anche in questo caso il virus mi ha beccato in pieno e te ne sono grato.

            Ciao maestro !!

Filippo Sileci

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