Cgil e Cisl reiterano lo stato di agitazione del personale del comune di Grammichele

personale

Catania, 22 Novembre 2019


ILL.MO S.E. PREFETTO DI CATANIA E.P.C.
COMUNE DI GRAMMICHELE;
SINDACO
AL SEGRETARIO COMUNALE ASSESSORE DEL PERSONALE


OGGETTO:REITERA RICHIESTA DI TENTATIVO OBBLIGATORIO DI RAFFREDDAMENTO DEI CONFLITTI .

In data 13 novembre 2019 le scriventi, unitamente alla UIL F.P.L., mezzo pec, trasmettevano alle S.V. nota avente ad oggetto la proclamazione dello Stato di Agitazione dei dipendenti del Comune di Grammichele(si allega copia). Successivamente, in data 15 Novembre 2019, il Presidente del Consiglio Comunale su emendamento a firma di alcuni consiglieri comunali, ha convocato un Consiglio Comunale Straordinario per discutere della problematica del personale precario dell’Ente, fissato per sabato 16 Novembre 2019. La convocazione è stata fatta senza avere previamente concordato nulla con le OO.SS e la RSU, quindi quest’ultime, venivano “catapultate” a partecipare al consiglio comunale senza alcun coinvolgimento preventivo. Le scriventi, nel pomeriggio del 15 novembre 2019 inviavano al Comune di Grammichele, via Pec, nota con la quale comunicavano di non potere prendere parte al Consiglio Straordinario fissato per il 16 Novembre 2019, poiché qualunque iniziativa di parte politica che prevede il coinvolgimento delle parti sociali, avrebbe dovuto essere previamente concordata e pianificata con le stesse, fermo restando che la sede naturale ove discutere delle problematiche sindacali riguardanti i lavoratori, resta il tavolo di delegazione trattante e gli incontri “formali” di confronto con la parte pubblica ed eventualmente politica a ciò delegata e non certo ai Consigli comunali. In ogni caso, di fatto, dal Consiglio Comunale non sono uscite né proposte, né risposte alla vertenza! Tuttavia, in quella sede, in maniera del tutto irrituale, la Uil F.P.L. spingeva l’Amministrazione a “concedere” (sic!) un incontro ai sindacati, contravvenendo al percorso sindacale condiviso con le altre sigle e con i lavoratori in sede di Assemblea. Precisamente, sindacati e lavoratori, non avendo concluso nulla con l’Amministrazione da “anni” e non avendo ricevuto alcuna convocazione “formale” nonostante i solleciti, hanno pag 1/3 evidentemente perso ogni aspettativa di vedere soddisfatte le proprie ragioni bonariamente, motivo per cui si è ritenuto indispensabile dichiarare lo stato d’agitazione, decidendo di rientrare da tale “status” solo in presenza di impegni tangibili e concreti da formalizzarsi con atti chiari e precisi. Nulla al riguardo è emerso dal Consiglio Comunale; l’unico risultato successivo è stata la fissazione di un incontro coi sindacati per il 21 Novembre 2019, incontro che in una fase di conciliazione avrebbe semmai dovuto da subito essere richiesto dell’Amministrazione per attivare la procedura di raffreddamento. All’incontro del 21 novembre 2019 con tutte le OO.SS e la RSU si presentava il Sindaco, la Segretaria Comunale, e l’Assessore al Personale che, alla luce delle problematiche per cui è stato dichiarato lo stato d’agitazione, non hanno saputo fornire dati, tempistica, documenti, proposte serie e concrete e informazioni cruciali dalle quali si potesse evincere un effettivo impegno da parte dell’Amministrazione Comunale. Le scriventi atteso il tenore dell’incontro, stante che esso si inseriva nell’ambito della tempistica di raffreddamento del conflitto, pretendevano che quanto asserito dall’Amministrazione e dalle parti sociali venisse messo a verbale. L’Amministrazione Comunale adducendo al fatto che si trattasse di un mero incontro e non di una contrattazione si rifiutava di procedere in tal senso (il che è tutto dire!) motivando il diniego al fatto che non era obbligo redigere un verbale e inoltre che non era nelle condizioni di individuare un dipendente che potesse redigerlo. Le Scriventi, non concordando sul punto con l’Amministrazione, attesa la delicatezza del momento e il valore dell’incontro stesso nell’ambito della procedura di “raffreddamento” attivata, ritenendo necessario che il contenuto dell’incontro si dovesse consacrare in un documento ufficiale da presentare ai lavoratori in assemblea, decidevano di abbandonare il tavolo di confronto, atteso il carattere informale, poco serio e inconcludente dello stesso. La conferma di ciò sta nel fatto che, dopo l’incontro, seguiva un comunicato del Sindaco, ove lo stesso ribadiva “ ancora una volta ” la volontà dell’Amministrazione di procedere in tempi celeri alla stabilizzazione del personale precario. E’ chiaro che il dire “ ancora una volta ” sottolinea il fatto che questo ritornello è stato ribadito tantissime volte senza avere mai prodotto alcun risultato da oltre un anno, confermando le nostre preoccupazioni. Le Scriventi ritengono che l’Ente potrebbe definire entro il 31/12/2019 la procedura di stabilizzazione di tutto personale contrattista in maniera contestuale delle varie Categorie, in quanto trovasi in un momento ideale in quanto l’Ente ha quasi definito gli atti propedeutici richiesti dalla Legge Madia in merito al precariato e gli strumenti economici e di bilancio. Quindi, quale momento migliore per chiudere una partita, ormai aperta da quasi 30 anni. Chi assicura che il prossimo anno vi sia la stessa stabilità politica e finanziaria del momento all’interno dell’Ente? pag 2/3 Quali motivazioni. e nel caso ve ne fossero l’Amministrazione si sta ostinando a non definire il tutto entro quest’anno in corso mettendo a rischio per tutto quello che potrà accadere nel 2020, la serenità economica di quasi 100 famiglie. In ogni caso l’incontro ha affrontato solo parzialmente i problemi oggetto della vertenza: nulla è stato detto in merito ai Fes arretrati ormai da molti anni, e alla mancata predisposizione del nuovo Contratto decentrato normativo in adeguamento al nuovo CCNL Enti locali. In conclusione, è evidente che la questione della stabilizzazione è di vitale importanza atteso che laddove non si procedesse nei tempi consentiti dalla legge, l’Amministrazione si vedrebbe costretta a licenziare oltre 90 lavoratori con grave nocumento per le famiglie e l’economia della città, oltre a tutti i disservizi che tale assenza implicherebbe per il buon funzionamento della macchina amministrativa. Analogamente è intollerabile che da oltre 5 anni i dipendenti non abbiano riconosciute le giuste spettanze relative al trattamento accessorio, nonostante l’impegno e la disponibilità data nei vari servizi. Ciò premesso, le scriventi OO.SS non possono accettare che la vicenda in questione si concluda con un nulla di fatto, attesa la vaghezza e non formalizzazione degli impegni assunti dalla parte pubblica e la totale assenza di riscontri concreti alle richieste formulate, motivo per cui lo Stato di Agitazione proseguirà. Il benessere dei lavoratori e le loro giuste pretese non devono essere oggetto di strumentalizzazione né da parte della politica né da parte di chi, debole delle proprie posizioni, utilizza strumenti che nulla hanno a che vedere con la attività sindacale e il ruolo della stessa, motivo per cui le Organizzazioni Sindacali Cgil Fp e Cisl Fp, i Delegati Rsu eletti nelle rispettive liste delle stesse, con la presente reiterano e sollecitano l’attivazione della procedura di conciliazione prevista dall’art.2 comma secondo della legge 146/1990 così come modificato dalla legge 84/2000, relativamente alla vertenza in corso presso il Comune di Grammichele, auspicando di essere convocati al fine di trovare possibili soluzioni alla problematica.
In attesa di cortese cenno di riscontro porgono distinti saluti

FP CGIL CALTAGIRONE F.to Vincenzo Maggiore
CISL FP CATANIA F.to Valeria Laiacona

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