Sicilia, ponte sullo Stretto: possibile avvio dei cantieri?

Ormai da anni l’argomento relativo il ponte sullo Stretto di Messina divide e più spesso fomenta gli animi, con dichiarazioni o progetti che appaiono più come pura utopia e senza alcuna prospettiva di un’effettiva attuazione. Eppure, come dichiarato negli scorsi giorni da Pietro Salini, l’amministratore delegato di Webuild, il gruppo che ha acquisito il progetto per la costruzione del ponte, i tempi di attesa per un concreto avvio del cantiere non sembrano eccessivamente lunghi, si parla infatti di circa sei mesi per dare inizio ai lavori.

Una delle tante immagini che rappresenterebbero il possibile "Ponte sullo Stretto"

Una delle tante immagini che rappresenterebbero il possibile “Ponte sullo Stretto”

Obbiettivamente la realizzazione del progetto richiederebbe una considerevole manodopera (sono stimati 100.000 operai), il che risulta favorevole in un’ottica di impiego e d’occupazione e incrementerebbe l’alta velocità ferroviaria del sud. Questo permetterà all’intera regione siciliana di avere un efficiente, meno dispendioso e più veloce collegamento con la penisola e a sua volta consentirebbe all’Italia di rendersi più presente e attiva all’interno dei traffici e delle vie commerciali del continente europeo.

Per Marco Falcone e Domenica Catalfamo, gli assessori alle infrastrutture regionali corrispettivamente della Sicilia e della Calabria, attivare un progetto del genere significherebbe creare un’infrastruttura sostenibile e strategica. Anche il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, durante l’incontro avvenuto con il ministro del Mezzogiorno negli scorsi giorni, ha fermamente sostenuto il progetto e ha lanciato un appello a Roma e Bruxelles per far sì che si attenzioni maggiormente la questione e si agisca col mero fine di concretizzarla.

Inoltre, affidare un compito simile a Webuild, che si è già occupato di altre grandi installazioni, come il canale di Panama e le dighe in Africa, non è un fattore da sottovalutare poiché si tratta di uno dei miglior player di settore del mondo.

Adesso rimane un cavillo da sciogliere quello che riguarda l’inserimento o meno del ponte nel contenuto del Recovery Fund, di cui dovrà occuparsi il parlamento e il governo Draghi. A noi siciliani non resta che aspettare, mentre soprattutto sui social in tanti si chiedono se sia veramente la priorità fondamentale per la regione la costruzione di un’infrastruttura di collegamento fra la Sicilia e il resto dell’Italia, quando muoversi nella stessa regione con i mezzi pubblici è ormai un dramma per tutti i pendolari.

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