Tensioni da Nord a Sud per le proteste dei ristoratori

Da ieri sono in atto in tutta Italia proteste e rivolte di ristoratori, commercianti e ambulanti per chiedere le riaperture delle attività. Manifestazioni che spesso degenerano in accesi scontri con le forze dell’ordine per via di diversi estremisti infiltrati pronti ad accanirsi e a sommuovere le masse. Il popolo di Io apro, soggiogato dall’emergenza covid, si fa breccia urlando a squarcia gola “libertà libertà” in difesa di tutte quelle occupazioni costrette a chiudere i battenti.

proteste ristoratori

A Milano ad esempio, i manifestanti si sono riuniti davanti alla stazione Centrale e servendosi di numerosi cartelli con su scritto “ i Dpcm sono inutili” hanno bloccato il traffico.

Ma è nella capitale che si sono verificati i maggiori disagi. Al sit-in dei lavoratori si sono uniti anche alcuni militanti di CasaPound disposti in piazza Montecitorio. Lanci di fumogeni e bottigliette avrebbero ferito dei poliziotti intenti a contrastare le sommosse di qualche manifestante. Severa la reazione del ministro dell’interno Luciana Lamorgese che si indigna e condanna un comportamento così violento e inammissibile. È inoltre comparso un uomo travestito da “Jack lo sciamano” diventato famoso nell’assolto a Capitol Hill dello scorso gennaio, a Washington DC. Questo, altro non era che un ristoratore di Modena, ha dichiarato che si sarebbe vestito anche da zebra se fosse stato necessario.

In Campania, invece, nell’autostrada A1, centinaia di lavoratori hanno fermato le auto in transito bloccando la circolazione.
I mercatali in protesta hanno infatti invaso il traffico veicolare, generando code lunghe chilometri e rallentamenti su tutta la rete.

Per arrivare vicini a noi, a Catania diversi bar e ristoranti hanno protestato, in maniera meno violenta, ma facendosi sentire. Diversi bar nel centro della città etnea hanno sistemato i tavoli e li hanno apparecchiati, pur non potendo accogliere i clienti… al loro posto saranno legati alle sedie dei palloncini neri, un lutto dentro cui i ristoratori vivono da ormai un anno.

Il messaggio è chiaro, tutti chiedono di tornare a lavorare, mantenendo le giuste norme di sicurezza, ma in una situazione di normalità.

La singolare protesta dei ristoratori catanesi durerà da oggi 7 aprile fino al 9.

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