Nella mattina di venerdì 28 febbraio, presso la sala consiliare del Comune di Grammichele, si è tenuta una cerimonia di saluto in onore del maresciallo Giulio Vuono, in servizio presso la locale stazione dei Carabinieri da cinque anni. L’evento si è svolto alla presenza delle autorità civili e religiose, del capitano della compagnia dei Carabinieri di Caltagirone, Nastassija Magno, del comandante della stazione dei Carabinieri di Grammichele, Drago, e dell’Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Grammichele. Numerosi cittadini hanno partecipato per rendere omaggio al maresciallo, prossimo al trasferimento nel comune di Bronte, dove assumerà l’incarico di comandante di stazione.
A porgere il saluto ufficiale dell’amministrazione comunale è stato il sindaco Pippo Greco, affiancato dall’assessore Pietro Palermo. A seguire, il capitano Magno ha espresso parole di elogio e ringraziamento per il lavoro svolto dal maresciallo Vuono, sottolineandone l’impegno e la dedizione. L’incontro è stato arricchito anche dagli interventi dei sacerdoti Casanova e D’Auria, che hanno portato la voce della comunità, esprimendo stima e gratitudine per il servizio reso alla città.
Visibilmente emozionato, il maresciallo Vuono ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento a tutta la comunità di Grammichele, ricordando con affetto l’esperienza vissuta nella città e lasciando un messaggio di riconoscenza e vicinanza ai cittadini che ha servito in questi anni.
“Signor Sindaco, signor Presidente del Consiglio comunale, signor Capitano, Reverendissimi Parroci, organi della stampa, Colleghi in concedo dell’associazione Nazionale Carabinieri, gentili ospiti.
Un proverbio cinese dice che quando si torna da un viaggio non si è mai la stessa persona di quando si è partiti.
Ecco, io inizierei da qui per dirvi che questo viaggio a Grammichelese, durato quasi 5 anni, mi ha sicuramente cambiato rispetto a quando sono arrivato, Mi ha forgiato e formato dal punto di vista professionale ed umano, valori che hanno un peso specifico a conclusione di un bilancio.
E questo lo devo sicuramente alle persone che ho incontrato durante questo viaggio e quindi a voi che mi avete accompagnato in questo percorso.
Ritengo di aver partecipato attivamente attraverso il mio lavoro e il mio sostegno a questa intera comunità Grammichelese oggi qui presente a dimostrare il suo affetto.
Quando sono arrivato insieme a mia moglie, non mi sarei mai immaginato che se un giorno fossimo andati via, le persone si sarebbero commosse nel sapere del mio trasferimento non avrei mai creduto che se mi sarei trovato qui davanti a voi a parlarvi e soprattutto a ringraziarvi.
Questo significa che effettivamente il viaggio ci ha cambiato e che il proverbio cinese aveva perfettamente ragione.
Pertanto vi ringrazio, perché ognuno di voi che sia stato in maniera preponderante o in minima parte, ha contribuito a creare ricordi che diventeranno insegnamenti per il futuro perché la distanza non può cancellare ciò che è dentro di noi E quanto abbiamo imparato qui ce lo porteremo dietro per tutta la vita.
Cari discendenti della sacra Occhiolà,così come dal terremoto del 1693 e dalla distruzione totale, risorgeste dalle ceneri, come Araba Fenice, camminate sempre a testa alta e siate orgogliosi di voi, non dimenticherò mai la vostra laboriosità, il vostro ingegno e lo spirito di rinascita, valori stessi che per me rappresenteranno un modello di vita da seguire e attuare in ogni tappa della mia vita e per questo auguro a tutti voi, anzi a tutti noi Buon Cammino. Grazie a tutti e sempre ad maiora.”
Al maresciallo Vuono, a ricordo della città di Grammichele è stata consegnata un effige raffigurante un opera del commianto Maestro Santo Paolo Guccione con la rappresentazione grafica del Comune e della chiesa Madre di Grammichele.
di Santo Saimbene